chiesa Sant'Andrea di Compito

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo - Sant'Andrea di Compito

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    Data della prima documentazione della chiesa: X secolo.

    Storia e architettura

    Pare che la chiesa originaria sia stata costruita nel 919 da alcuni monaci e ad oggi sembra che non ne sia rimasto pressoché niente, tranne forse una parte di una colonna. Agli inizi dell'anno Mille è menzionata tra i renditori dell'Abbazia di Sesto e dall'Estimo del 1260 risultava dipendente dalla Pieve di Compito.

    La chiesa e il campanile hanno subìto nel tempo numerose modifiche. La più importante, che risale alla fine del XVIII secolo, riguarda la chiesa. Il campanile attuale, che sostituisce il precedente del 1577 alto circa 23 metri, fu costruito tra il 1867 e il 1883 su progetto dell'architetto Giuseppe Pardini.

    Gli ultimi importanti restauri per la chiesa risalgono al 1929.

    Da documenti del X secolo, la chiesetta dipendeva dalla potente abbazia di Sesto, nel 1855 venne ereditata dalle monache salesiane e nel XIX secolo divenne proprietà del demanio. Dopo essere stata abbandonata e restaurata varie volte ospitò una scuola, un magazzino, una sala da ballo per poi diventare ciò che è oggi: un bar. Nel magazzino dell'attuale bar è tuttora presente una lapide che ricorda il restauro fatto dal reverendo Giovan Antonio Raffaelli nel 1770.

    Anticamente anche la Chiesa di San Michele di Compito era adibita al culto, ma oggi è proprietà di un privato.

    Opere d'arte

    La chiesa conserva un organo del 1741, realizzato da un certo Micheli del paese di Vorno e ristrutturato recentemente.

    Tra gli arredi interni è presente una tavola quattrocentesca di Domenico Francesco Corsi raffigurante la Madonna tra Sant'Andrea e San Luca e un dipinto risalente alla fine del XVI sec. di Benedetto Bramante raffigurante Sant'Andrea, collocato sopra l'altare.

    Risultano particolarmente interessanti due dipinti attribuiti a Pier Filippo Mannucci che risalgono ai primi anni del 1600 e sembrano raffigurare tra gli elementi decorativi dei fiori di camelia. Questo aspetto assume rilevanza storica a proposito della datazione d'ingresso delle camelie in Lucchesia.

    Degne di nota sono anche le quattro cappelle dedicate a Santa Lucia, San Luigi, San Rocco e del Rosario.

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