Pieve di Vorno

Denominazione: Plebs S. Petri de Eowurno

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    Data prima documentazione: anno 867.

    Storia e architettura

    Attestata come pieve dall' 867, la pieve di Vorno è dedicata a San Pietro ed era forse una delle 28 esistenti a Lucca al tempo del vescovo Frediano.

    In documenti del 1000 risulta che dipendevano dalla Pieve le chiese di Cantignano, Coselli, Guamo e Verciano, mentre dall'Estimo del 1260 ne risultano solo due.

    Abbiamo notizie dell'esistenza di un primitivo edificio religioso, di probabile fondazione longobarda, ma di questo non rimane traccia oltre il documento d'archivio. La struttura di un edificio successivo (riferibile all'incirca al XII sec.) ha subìto ovunque trasformazioni radicali e di essa non rimane altro che un capitello erratico attribuito alla scuola del Beduino e la serie delle colonne di sostegno della navata centrale, racchiuse nei pilastri.

    Nel 1793 viene deciso l'ampliamento della pieve e i lavori vengono affidati a Giovan Battista Petri: vengono abbattuti la parte centrale del porticato e la facciata allineata alle ali del porticato. Inoltre viene alzato e risistemato il campanile.

    Il campanile si trova alla destra della chiesa e il materiale utilizzato per la costruzione fu la pietra di Guamo, proveniente dalle immediate pendici dei Monti Pisani. E' a pianta quadrata, con paramento pieno, ad eccezione dei quattro finestroni ad arco, con bifore dagli eleganti capitelli, aperti in corrispondenza della cella campanaria. Ne attesta la vetustà una lapide con iscrizione, posta alla sua base.

    Opere d'arte

    All'interno della Pieve sono conservati numerosi dipinti, in gran parte restaurati, tra i quali è necessario ricordare: la tela della "Madonna col Bambino fra San Giovanni Battista e San Pietro" di Antonio Corsi (1488- 1489), la "Madonna del Rosario fra Santi" (XVII sec.), la "Madonna fra i Santi" (XVII sec.), la "Deposizione" (XVI- XVII sec.), i 14 quadri della "Via Crucis" (seconda metà del XVIII sec.) la grande tela della "Madonna Assunta fra S. Piero e S. Paolo eseguita nel 1795 da Stefano Tofanelli (situata dietro l'altare maggiore) e infine l' "ex voto" dipinto su tavola nel 1833 da Eusebio Puccini, allievo del Tofanelli.

    Particolare accenno meritano infine il "fonte battesimale" con pila svasata in un blocco di pietra, opera neoclassica probabilmente di Lorenzo Nottolini, e l'interessante acquasantiera della fine del Medioevo, tra l'altro "sorella" di un'altra, presente nella cattedrale cittadina di San Martino. Quest'ultima fu eseguita in marmo di Carrara e presenta eleganti segni che caratterizzano inequivocabilmente l'epoca, ormai pronta ad un grande cambiamento stilistico.

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