Pieve di Lunata

Denominazione: Plebs S. Frediani

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    Data prima documentazione: anno 812.

    Storia e architettura

    Documentata già dal VIII secolo, è stata attestata come Pieve a partire dal 812.

    Prima dell'anno 768 la chiesa era dedicata a San Martino, mentre successivamente venne intitolata a San Frediano. Sembra infatti che la pieve di Lunata fosse una delle prime costruite proprio dal vescovo Frediano, che si dice amasse molto questo paese e che vi abbia soggiornato in vecchiaia.

    La pieve di Lunata esercitava il controllo sulle chiese di Sant'Andrea di Tempagnano, San Lorenzo di Picciorana, San Michele di Antraccoli e San Quirico di Capannori. Da rilevare che a Lunata era presente anche la chiesa dei Santi Matteo e Pellegrino e l'ospedale per i pellegrini, gestito da più Priori e Pievani e poi soppresso nel 1776. La chiesa si trova infatti lungo il percorso della Via Francigena, la principale strada percorsa dai pellegrini che si dirigevano a Roma, capitale mondiale della cristianità.

    Dal punto di vista architettonico, in epoca barocca e neoclasica la pieve ha subìto modifiche importanti al punto che oggi non rimane praticamente niente della struttura originaria. Sembra che verso la fine del XII secolo venne ricostruita con pietre di calcare bianco, verso la fine del XVIII secolo venne ristrutturata e nel XIX secolo ampliata.

    Testimonianza dell'importanza goduta da Lunata è la torre campanaria (sec.XII-XIII), la cui parte inferiore è costruita in pietra serena, mentre quella superiore in cotto. Quest'ultima è decorata con monofore, bifore e trifore e possiede una merlatura ghibellina.

    Una curiosità: durante operazioni di restauro, nel 1896 vennero individuati nella parte inferiore della torre campanaria anelli di ferro che probabilmente venivano usati dai pescatori per legare le barche. Infatti il paese di Lunata sorge in una zona che in origine era invasa da acquitrini e paludi causati dal percorso del fiume Serchio (Auser), prima che le sue acque venissero convogliate in un unico letto grazie alle opere di bonifica. Lo stesso nome "Lunata" probabilmente in origine è stato attribuito al luogo per indicare una zona curvata, piegata, appunto "lunata" (a forma di luna) dovuta alla presenza di un ramo del fiume Auser. La presenza degli anelli di metallo fa quindi ritenere che la torre, o meglio il basamento, abbia origini molto antiche.

    Opere d'arte

    All'interno della chiesa, sulla destra si trova un fonte battesimale risalente al 1481. L'acquasantiera, anch'essa datata XV secolo, appartiene alla scuola di Matteo Civitali che possedeva un'officina a Lunata. Opera di una maestranza civitalesca è anche il tabernacolo per oli santi.

    Sul lato sinistro si trova invece un fonte del 1400 a forma esagonale che non costituisce un fonte battesimale, ma un vero e proprio pozzo dal quale i fedeli attingevano l'acqua santa.

    Sul lato destro dell'altare centrale ci sono due pitture su tela di Francesco Vanni (1602-1604): lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina e, nella lunetta superiore, l'Altissimo fra gli Angeli. Sulla sinistra è raffigurato San Michele Arcangelo. Nell'altare di transetto destro è dedicato alla Madonna. Vi è una tela del XVIII secolo che raffigura San Sebastiano e Sant'Antonio da Padova. La nicchia contiene l'antica scultura lignea della Madonna in trono col Bambino della fine del XIII secolo, conosciuta anche come Madonna del "Metrito", purtroppo non in buone condizioni di conservazione. Questa immagine è stata oggetto di venerazione da parte dei fedeli, che arrivavano anche da altre Diocesi per chiedere grazie.

    Sull'altare di transetto sinistro si trova il dipinto a olio su tavola raffigurante San Giovanni Battista fra i Santi Girolamo e Jacopo di Alessandro Ardenti (1566).

    La decorazione ad affresco nell'abside e nella cupola, risalente agli inizi del Novecento, appartiene a Michele Marcucci. La pieve conserva un organo firmato da Evaristo Santarlasci nell'anno 1892; da rilevare però che la cassa armonica, interamente dipinta, porta la data 1785. Fra gli oggetti di valore storico, si ricorda la presenza di una croce processionale di ottone argentato risalente al 1430, sulla quale è raffigurato, oltre alla Madonna e San Giovanni, San Frediano.

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