Pieve di Capannori

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    Data prima documentazione: anno 786.

    Storia e architettura

    La chiesa di Capannori dei Santi Quirico e Giulitta fu aggiunta alle otto pievi storiche in epoca più recente con la definizione di Pieve Prepositurale.

    La fondazione della chiesa risale almeno alla metà del secolo VIII e per molto tempo fu indicata come San Quirico alla Rotta e più tardi come San Quirico di Quarto. Il nome Capannori compare intorno all'anno Mille. All'inizio dipende dalla Pieve S.Paolo e successivamente da quella di Lunata, ma sempre con una certa anomala autonomia.

    Dopo le ripetute e sanguinose guerre del Trecento, la zona della Chiesa venne fortificata (si parla proprio della Fortezza di Capannori) probabilmente per fini difensivi. E' probabilmente in questo periodo che inizia ad assumere maggiore importanza anche il tratto di strada che passa per il paese, rispetto a quello storico della via Francigena.

    All'inizio del Seicento, pur non essendo Pieve, ottenne il permesso di avere un fonte battesimale.

    Lo stato attuale è un compendio di interventi che si sono articolati nel tempo per almeno tredici secoli (dal Medioevo al Seicento, fino a giorni nostri): riedificata nel 970 dopo la distruzione del 940, la Chiesa subì nel XII secolo numerose modifiche. Nel 1642 vennero costruite le due navate laterali e nel 1800 furono realizzati una nuova abside e il transetto (su progetto di D. Martini con decorazioni di M. Marcucci).

    A colpo d'occhio ciò che colpisce il visitatore è l'effetto di tricomia dato dalla Pietra di Guamo, materiale con il quale fu realizzata la chiesa, e dalla Pietra di Matraia, accompagnata dal cotto che costituiscono il campanile. La pianta della chiesa è a croce latina, con un grande transetto e un'abside proporzionata. Come importanti testimonianze dell'epoca medioevale rimangono soprattutto la parte della facciata e il poderoso campanile, eretti in forme puramente romaniche. I decori della facciata sono in stile pisano-lucchese e non vanno dimenticati i due bassorilievi erratici: una parte di stipite con i motivi dei tre regni animale, vegetale e minerale e l'altro, acefalo, raffigurante probabilmente un monaco. Le fiancate seicentesche e il timpano settecentesco si inseriscono in maniera armonica con le parti sopra menzionate della facciata.

    Il campanile è addossato sul lato destro della chiesa. Ha la base quadrata e è alto circa 33 metri. Ha una merlatura ghibellina e possiede quattro campane: due piccole e due grandi.

    Opere d'arte

    L'interno appare piuttosto moderno e l'attuale sistemazione è stata realizzata alla fine dell'Ottocento dall'architetto Domenico Martini. Da rilevare la presenza di affreschi di Michele Marcucci.

    Tra gli arredi, da ricordare l'acquasantiera del XV secolo, il fonte battesimale seicentesco e la tela di Nicolao Landucci, pittore lucchese dell'Ottocento, che venne fatto eseguire dagli stessi parrocchiani alla fine della strage del colera del 1855.

    Inoltre, in una piccola vetrina posta nel braccio sinistro del transetto sono conservate numerose reliquie, tra cui quelle dei Santi Quirico e Giulitta. Il patrimonio di arredi è particolarmente ricco e comprende argenti e paramenti liturgici di epoche diverse, dal Cinquecento al Novecento.

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