Pieve di Lammari

Denominazione: Plebs Sanctae Mariae de Lammari

    text-icon

    Data prima documentazione: anno 904.

    Storia e architettura

    La chiesa ha subìto profonde trasformazioni nel corso dei secoli. In particolare:

    • nel XII secolo venne ricostruita, furono installate porte di marmo e realizzata una serie di archetti;
    • nella metà del XV secolo venne parzialmente rivestita in pietra calcarea;
    • nel XVIII secolo fu rialzata e dotata di cupola e transetto.

    La facciata e il lato sinistro sono le uniche parti che conservano tracce del paramento originario, con resti dell'apparato decorativo. La facciata presenta un portale quattrocentesco di Marco da Como (1456), sopra il quale si trovano tre bassorilievi che in origine facevano parte della tomba del pievano Lieto, scolpiti da Biduino nella seconda metà del XII secolo.

    La parte bassa del campanile è in conci di pietra, mentre quella superiore è in mattoni.

    Opere d'arte

    Da rilevare la presenza di un tavernacolo con Cristo in Pietà di Matteo Civitali (1496-1501), un San Leonardo in terracotta della seconda metà del XVI secolo, due angeli in marmo collocati nella cappella dei Santissimo, il fonte battesimale e il tabernacolo dell'acqua benedetta appartenente alla scuola del Civitali (1504). Tra i dipinti contenuti nella chiesa spicca una tavola raffigurante la Madonna con bambino tra i santi Nicola, Bartolomeo e Antonio abate attribuita all'artista Agostino Marti. E' inoltre presente una Natività di Gherardo delle Catene.

    Oltre alle opere d'arte di cui sopra, la pieve conserva un prezioso organo di Domenico Cacioli, risalente alla seconda metà del Seicento.

    text-icon
    text-icon
    text-icon