Villa Borrini – Sant’Andrea di Compito
La villa seicentesca contiene un vero e proprio boschetto di camelie.

Cosa sapere
La villa, nella sua conformazione attuale, fu costruita dalla famiglia Orsi nella prima metà del XVII secolo.
Il complesso più antico era diversamente articolato e diviso in due edifici, come si legge su un martilogio del 1695 in possesso dei nuovi proprietari, la famiglia Borrini.
Il giardino e le camelie
Il giardino della villa fu edificato da Francesco Maria Borrini nel 1817, anno in cui venne ultimata la costruzione della strada che porta fino a S. Andrea di Compito. Nel 1830 venne impiantata dai suoi figli, Angelo e Alessandro, una grande collezione di camelie. A questa si dedicò soprattutto Angelo Borrini, medico oculista personale del Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone. Nutrendo una grandissima passione per questa pianta dalle origini esotiche ed intrattenendo rapporti con i più importanti giardinieri di quel tempo, riuscì ad arricchire sempre più la sua collezione di esemplari rari e particolari.
Questo amore per la camelia lo portò ad ottenere anche nuove cultivar: la prima, chiamata “Oscar”, dal nome del figlio, fu ottenuta dal Borrini nel 1835 ed è descritta nel catalogo Scarlatti del 1888 (fiore medio-grande, doppio con petali di colore bianco, con numerose listature e screziature rosse).
La camelia “Ida Borrini”, dedicata alla figlia, fu ottenuta nel 1837 (fiore medio, doppio con petali di colore bianco con qualche listature di colore rosa).
La passione si tramandò di generazione in generazione, dal figlio Oscar, che iniziò ad occuparsi del giardino dopo la morte del padre, alla nipote Eloisa, in tempi più recenti. Così è stata preservata la preziosa raccolta che oggi conta circa 70 diverse cultivar.
Rarissima è la “Stella di Compito” (fiore medio-grande, doppio con petali rosa tenue con l’orlo del petalo bianco), che era creduta estinta. Questa cultivar fu ottenuta dal cav. Cesare Fianchetti a Firenze e dedicata al paese di S. Andrea di Compito, luogo da lui molto amato.