Pieve di Pieve di Compito

Denominazione: Plebs Sancti Stephani de Villa, poi Plebs Sancti Iohannis Baptiste

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    Data prima documentazione: anno 983, poi anno 1077.

    Storia e architettura

    L'originaria chiesa plebana (Plebs S. Stephani de Villa, a. 983) era collocata in localita "Villa" o "Villora", che costituiva sotto l'Impero un luogo strategico fra il Monte Pisano, Orentano, Porcari e Capannori, oggi situata nella zona di S. Ginese. Questa area, situata in area pianeggiante, accoglieva la chiesa, da cui dipendevano tutte le ville del compitese, oltre i paesi di Paganico e Massa Macinaia. Nell'anno 1077 venne poi denominata Plebs S. Iohannis Baptiste de Computo.

    La chiesa venne innalzata nella seconda metà dell'XI secolo, poi completamente ricostruita successivamente, in seguito al crollo della chiesa avvenuto il 10 agosto 1728. Il 15 Maggio 1791, la pieve viene consacrata dall'Arcivescovo Filippo Sardi. L'edificio è stato ampliato rispettivamente nel 1875 e nel 1909, fino ad assumere l'aspetto attuale.

    Il campanile, situato a qualche metro davanti alla facciata, è stato costruito all'inizio del XVII secolo ed ha subìto in seguito un rialzamento.

    All'interno la pieve presenta una pianta a tre navate, con porta, timpano, lesene e fiancate neoclassiche.

    Opere d'arte

    La chiesa conserva un'acquasantiera del sec. XVI, una del XIX e un ciborio del sec.XVII. Inoltre vi si trova un organo del 1775, restaurato nel XIX secolo.

    Sotto l'altare maggiore sono conservati i resti di Sant'Anastasio, riconosciuti autentici da una bolla del 1645 di Mons. Alessandro Cenami.

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